Ci sono bambini che non hanno mai abitato una scuola vera. E a sei anni di distanza dal terribile terremoto dell’Aquila vanno ancora a lezione nei prefabbricati. Eppure li avevano chiamati M.U.S.P.: Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio. Come la struttura che a Sassa, frazione dell’Aquila, ospita la scuola Rodari.
L’altra faccia della medaglia è una straordinaria storia di partecipazione e impegno civile che coinvolge docenti, piccoli alunni, giovani architetti e ingegneri di “Viviamolaq” , associazioni come “ActionAid L’Aquila”. Tutti impegnati, insieme, a ridisegnare l’Aquila. A dare forma ai diritti (e ai sogni) di una comunità che vuole riappropriarsi del territorio.
S.O.S. Scuola li ha incontrati il 12 maggio per immaginare un percorso comune. Intanto l’augurio è che possano iniziare presto a scrivere una pagina tutta nuova della scuola Rodari.